Di Titty Miele

Le librerie, principalmente di quartiere, sono il mio rifugio segreto, per evadere dallo stress e dal ritmo incalzante delle giornate; vi trascorro momenti felici, incantata dalle proposte editoriali esposte sugli scaffali. Amando disegnare e dipingere fin da bambina, gli albi illustrati, oltre che oggetti destinati alla lettura, continuano ad esercitare su di me una forte attrazione. Li cerco nelle librerie, ma credo che, più frequentemente, siano loro a trovare me, come in questo caso.

SERENDIPITY DI UN POMERIGGIO D’ESTATE

Durante un rovente pomeriggio di quest’estate sono entrata in una piccola libreria, alla ricerca di aria condizionata; mentre osservavo i libri in esposizione, l’ occhio mi è caduto su un albo illustrato dalla copertina di colore giallo come la sabbia del deserto e questo titolo mi ha subito intrigata.

Immagine di Carter Goodrich, Nessuno abbraccia un cactus

Carter Goodrich, Nessuno abbraccia un cactus

E’ SCOCCATA LA SCINTILLA

Nemmeno il tempo di leggere la sintesi sul retro della copertina, e l’albo è diventato mio. Così ho iniziato il mio viaggio di ritorno verso casa, in compagnia del piccolo Hank , il cactus protagonista dell’albo, scritto e illustrato da Carter Goodrich, illustratore e character designer americano, molto apprezzato e pluripremiato, che ha creato tanti personaggi protagonisti di film di animazione: Coco, Alla Ricerca di Nemo, Cattivissimo me, Hotel Transilvania e Ratatouille. Sul suo sito si trovano i bozzetti dei personaggi che disegna e si nota chiaramente quanta attenzione dedichi allo studio delle emozioni.

 

UN TIPO SPINOSO

La storia, in apparenza semplice, ma in realtà ricca di significato, è incentrata sul carattere scontroso del piccolo cactus Hank, che vive in un vaso poggiato su una finestra di una casetta tipica dei pueblos messicani e non tollera nessuno che gli si avvicini.

Immagine di Carter Goodrich, Nessuno abbraccia un cactus

Hank

© Terre di Mezzo editore

 

A tutti, prima o poi capita di incontrare qualcuno con un caratteraccio; riflettendo, ho l’ impressione che Carter Goodrich non lasci nulla al caso, nemmeno, la scelta del nome del protagonista. E difatti “Hank” ha un suono duro, come a richiamare l’ umore ostile del piccolo cactus. Non solo: “hank” in inglese oltre ad essere un nome proprio, è anche un nome comune, che significa “groviglio”, “matassa”. Difatti Hank è ripiegato su se stesso e il suo piccolo mondo. Ma è davvero così cattivo?

L’APPARENZA INGANNA

Non è raro che dietro un burbero si nasconda un animo sensibile, che ha paura di rivelare la sua essenza più autentica. Ed è qui il cuore dell’ albo, sviluppato magistralmente dall’autore grazie alle sue splendide ed efficaci illustrazioni, dal tratto morbido, unite ad un avvincente ritmo narrativo; mentre si sfogliano le pagine, i colori vanno di pari passo con le emozioni : si passa da toni via via più caldi, che si raffreddano man mano che il protagonista capisce di essere solo. E’ qui che Carter Goodrich svela la sua bravura non solo di disegnatore, ma anche di character designer.

Immagine di Carter Goodrich, Nessuno abbraccia un cactus

Hank

© Terre di Mezzo editore

ROBA DA PICCOLI ?

“Nessuno abbraccia un cactus” è un invito delicato all’apertura e all’accettazione. A chi è rivolto? Secondo le indicazioni riportate sul sito dell’ editore è adatto a lettori di età da 3 a 5 anni; credo però che anche gli adulti potranno apprezzarlo. Per i bambini, Hank può essere un piccolo amico che incoraggia alla gentilezza e all’accoglienza; per tutti, questo albo è un invito alla comprensione reciproca.

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