Di Elena Ciraudo

“Voglio che tu chiuda gli occhi, prenditi un momento, e immagina una donna.”

Con queste parole ha inizio il documentario narrativo “A Beholden purpose”, girato da Brennan Stasiewicz, che presenta l’arte e il lavoro di Brad Kunkle.

Tramite una meditazione guidata, l’artista da inizio ad un monologo con cui svela il senso profondo delle sue opere. Le immagini raccontano di una donna che tiene tra le mani una scatola magica: guidata dalla propria intuizione, si allontana da casa e porta l’oggetto misterioso in una radura fuori città, dove un vortice di foglie dorate avvolgono il soggetto femminile in un vibrante abbraccio di luce.

La donna è, in effetti, il soggetto pilastro di tutta la produzione di Brad Kunkle: in questo short movie, l’artista spiega come essa incarni, nella sua età più fulgida, il simbolo della consapevolezza, della capacità di indagare sé stessi e di dare ascolto alle proprie intuizioni e al proprio istinto.

Contemplare un quadro di Brad Kunkle conduce dunque alla ricerca del significato profondo che si nasconde nella simbologia del femminile, ed è proprio in quell’esperienza, in cui siamo spinti a capire cosa quella rappresentazione stia cercando di dirci, che avviene un atto magico. “In una cultura in cui cerchiamo e otteniamo risposte istantaneamente, perdiamo la nostra personale capacità di esplorazione di un simbolo o di un’immagine”.

Con questo articolo, dunque, prendetevi il tempo di immergervi nell’immaginario di questo affascinante personaggio che ci invita, tramite la sua arte, ad un profondo autoascolto.

Ritratto di Brad Kunkle

Brad Kunkle

Il percorso artistico e la rivelazione dell’oro

Brad Kunkle nasce in un piccolo paese della Pennsylvania, e nonostante il suo percorso formativo di stampo artistico, si afferma come tale solo anni dopo gli studi, in un periodo più adulto e particolarmente maturo della sua vita: dopo le più variegate esperienze (tra cui quelle di musicista, imbianchino e ritrattista di animali) il suo cammino viene definitivamente segnato durante un viaggio a Parigi, dove rimane incantato dalla tecnica della doratura, che ha occasione di ammirare nei soffitti del Louvre. In un’intervista l’artista ha raccontato che, in un periodo di ristrettezze economiche, decise di vendere il proprio strumento musicale ed investire il ricavato per l’acquisto di una scatola piena di foglia oro, che ben presto sarebbe diventata un’alleata immancabile di tutta la sua produzione artistica.

Lo stile e la tecnica

“Rimanere abbagliati” dalle opere di Brad Kunkle è qualcosa di inevitabile, e non solo in termini metaforici. I riflessi dorati e argentei della foglia metallizzata caratterizzano infatti tutti i suoi dipinti, trasportando lo spettatore in una dimensione onirica e intrisa di un’aurea divina.

La figura femminile, onnipresente, è sempre di straordinaria bellezza. Le ragazze che dipinge sono estremamente realistiche (egli infatti si ispira a modelle da lui stesso selezionate), e tuttavia allo stesso tempo surreali, adornate di abiti dalle linee elegantissime, e ritratte in pose di grande solennità. Altro soggetto ricorrente delle sue rappresentazioni è sicuramente la foglia: vibrante nei suoi colori gialli intensi, dinamica nei suoi movimenti, danza creando vortici o superfici simili a specchi d’acqua, o addirittura avvolge i soggetti femminili come un vestito.

Per tutte le sue opere si avvale di una gamma di colori molto limitata, prevalentemente nei toni del grigio (con cui plasma i soggetti umani con la tecnica della grisaglia) e dei gialli / ocra, con cui costruisce le ambientazioni che circondano il protagonista (appena accennate, generalmente naturali), con la tecnica della pittura ad olio.

Il lavoro preparatorio che precede il risultato finale è straordinariamente complesso, ed interamente curato in ogni fase dall’artista stesso. Attingendo suggestioni e ispirazioni dal proprio taccuino, immortala l’idea primordiale scattando fotografie alle sue modelle. Dopo un’accurata selezione, modifica poi gli scatti tramite Photoshop, con cui definisce un disegno di massima piuttosto grezzo. Grazie ad un proiettore, il disegno viene proiettato su pannelli di legno che costituiscono la base per il lavoro vero e proprio di pittura.

The Belonging

Osservando i quadri di Kunkle, è vivida la sensazione di essere al cospetto di uno spazio tridimensionale, che sfida le costrizioni fisiche della tela. L’utilizzo delle foglie e metallizzate e le ombre che definiscono la profondità degli spazi ingannano la nostra percezione, portandoci letteralmente dentro il dipinto.

Non è quindi un caso che una delle opere più notevoli dell’artista sia una rappresentazione in cui i soggetti prendono letteralmente vita. Si tratta di “The Belonging”, un’installazione audio visiva in cui il quadro diventa narrazione. L’opera raffigura 2 donne dall’aspetto tribale che si ergono una di fronte all’altra, con le mani che coprono il viso, circondate da rondini in volo. Sullo sfondo, un campo di grano e nuvole. Grazie ad un sistema di videoproiezione perfettamente sovrapposto alla tela, le 2 donne danno inizio ad una sorta di rituale esoterico, in cui compaiono ulteriori figure femminili simili a sciamane, che si spostano solennemente all’interno della rappresentazione, talvolta fondendosi l’una nell’altra, accompagnate da poche note che scandiscono il rito.

Con questo progetto Brad Kunkle si è quindi cimentato in un’esperienza da regista, imparando l’utilizzo di programmi quali Final Cut Pro e curando personalmente ogni fase della realizzazione del lavoro.

Anche questa volta il messaggio che si cela dietro l’opera è la ricerca della propria natura, svincolata dai costrutti imposti dalla società e dalla religione. Riprendendo un termine utilizzato dal mitologo Joseph Campbell, Kunkle definisce questo allontanamento dai dogmi sociali come un processo di “detribalizzazione”.

Brad Kunkle - Frame tratto dall'installazione “The Belonging”

Brad Kunkle - Frame tratto dall'installazione “The Belonging”

Anne with an E

L’arte di Brad Kunkle è infine sicuramente nota agli appassionati della sere tv Netfiix “Anne with an E”. In collaborazione con il Direttore Creativo Alan Williams e lo studio di design “Imaginary Forces”, egli ha infatti dipinto le meravigliose immagini che scorrono nella sigla, che anche in questo caso si sviluppano in uno spazio tridimensionale. Molti sono i richiami alle sue principali opere, immancabili le sue foglie dorate, che adornano il dolcissimo viso dell’attrice Amybeth McNulty, interprete dell’iconica fanciulla dai capelli rossi.

Tutti conosciamo la storia di Anne, la giovane orfana solitaria che grazie alla sua potente immaginazione e la sua innocenza trova nella natura la sua più grande compagna di avventure e la più meravigliosa fonte di bellezza e stupore. Anne è una giovanissima donna audace, forte, e autentica. Non è forse un perfetto baluardo di tutta la visione artistica di Brad Kunkle?

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