Di Eva Canola

Io sono Antonio, mi chiamo Tony Wolf

Se c’è una frase che sentirete ripetere, a proposito di Tony Wolf, è che è “l’illustratore più amato dai bambini” e che “tutti hanno in casa almeno un suo libro”. Perchè è così: anche chi non lo conosce di nome ha un suo libro in casa, e potrebbe riconoscerlo al volo dai suoi disegni. Per i bambini della mia generazione, Tony Wolf è “il disegnatore degli gnomi”.

In realtà, nella sua lunga e laboriosa vita di disegnatore, Tony Wolf non si è occupato solo di gnomi (e di folletti, fate e principesse).

Immagine di Tony Wolf, gli Gnomi sono piuttosto industriosi

Tony Wolf - Gli gnomi sono piuttosto industriosi

© Associazione Tapirulan

Tanto per cominciare, non è nato con il nome di Tony, ma con l’italianissimo nome di Antonio Lupatelli, nel 1930, a Busseto, ma ha quasi sempre vissuto a Cremona, tranne una breve parentesi londinese. Il piccolo Antonio dimostra già una spiccata attitudine al disegno già da bambino, e inizia a collaborare molto giovane con piccole realtà locali, poi con i fratelli Pagotto (Nino e Toni Pagot), poi con l’inglese Fleetway. Lavora per il Corriere dei Piccoli, per cui inventa il personaggio di Ciccio Sprai, e adatta diverse favole. Arriva poi al fatidico contatto con i fratelli Fabbri editori. Di questi esordi un po’ rocamboleschi racconta lo stesso autore, con umiltà e ironia, in una bella intervista rilasciata all’associazione Tapirulan.

In quel grande laboratorio che è l’Italia degli anni ‘50, Lupatelli riesce, senza una formazione accademica, ma con l’aiuto di pittori e illustratori più anziani, a trovare una sua voce e una sua strada. Per i fratelli Fabbri crea storyboard per le pubblicità animate che vengono proiettate nelle sale cinematografiche durante l’intervallo, per filmati di animazione che avevano per pubblico privilegiato le scuole, e inizia a definire il suo stile.

Per Dami editore invece nascono le “Storie del bosco”; i suoi personaggi iniziano ad avere una propria vita ed escono al di fuori dei confini nazionali; le storie del bosco vengono tradotte in diverse lingue e i suoi gnomi e folletti compaiono non solo nei libri illustrati, ma in libri di testo e per la prima infanzia. Alle Storie del bosco è ispirata anche la serie giapponese “La principessa dai capelli blu” (nota anche come “Bosco Adventure”).

Immagine di Tony Wolf, Il teatro nel bosco

Tony Wolf - La comunità degli gnomi è piuttosto vivace!

© Associazione Tapirulan

Lupatelli crea un mondo fantastico, ma assolutamente plausibile.

I suoi personaggi hanno tratti caricaturali, fortemente espressivi, ma coerenti. I suoi gnomi e folletti, principesse e fate, dai visi comuni, belle guance rosse e lucide, sono tutti affaccendati in attività molto concrete (che sia tagliare le verdure per il minestrone di un gigante o scavare zucche per farne appartamenti per le fate), usano attrezzi di fantasia, ma credibili.

Il tutto dipinto e descritto nei minimi dettagli: le sue tavole, che Lupatelli disegna in proporzioni molto simili alla versione stampata, sono affollate di personaggini e piccoli animali, una vera festa per gli occhi.

Nella già citata intervista per Tapirulan, l’illustratore rivede tra le sue mani gli originali in mostra, un po’ orgoglioso e un po’ meravigliato: non ricordava, dice, che gli originali fossero in un formato così piccolo, e sembra stupirsi della sua stessa bravura.

Immagine di Tony Wolf, Topolini con pannocchia

Tony Wolf - Topolini con pannocchia

© Associazione Tapirulan

 

Quello che della sua carriera artistica è meno conosciuto è che ha usato diversi pseudonimi. Un altro suo alter ego è Oda Taro, autore di diversi libri di cui è protagonista un panda, sempre pubblicato da Dami editore.

Pandi (a detta di Lupatelli “il più mio di tutti i miei personaggi”) compare in diversi libri gioco per l’infanzia, in cui si cimenta con le lettere e i numeri. Questa produzione è caratterizzata da un tratto molto diverso: non più dettagli, colore, espressività caricata, ma un segno pulito ed essenziale.

Immagine di Tony Wolf, Pandi

Tony Wolf - Sarà pure zen, ma anche per Pandi il risveglio è un momento difficile!

© Radio Colonna

 

Tra le intuizioni di Lupatelli, anche quella che l’ha spinto a creare un personaggio diventato a suo modo cult: nientemeno che Pingu, che poi diventerà famoso nella serie animata in claymation negli anni Novanta di Otmar Gutmann e Erika Brueggermann.

In anni più recenti, ha collaborato con Lo Scarabeo di Torino, illustrando diversi mazzi di tarocchi, tra cui “I tarocchi degli gnomi”, ritenuto il mazzo di tarocchi più piccolo mai pubblicato.

Immagine di Tony Wolf, Pingu

Pingu

© Travis Bickerstaff via Twitter

Nonostante la sua produzione arrivi a circa duecento libri, l’autore mantiene un profilo basso (“Sono il disegnatore tranquillo”, dice di se stesso bonariamente), tant’è che la sua prima mostra personale arriva nel 2017, quando Lupatelli ha la rispettabile età di 87 anni, a Cremona, seguita dall’esposizione nei Musei di Nervi, a Genova.

Dopo nemmeno un anno, Tony Wolf si spegne a Cremona, mentre le sue tavole sono ancora esposte proprio a Genova, lasciandoci in eredità il suo mondo colorato e giocoso. I suoi libri vengono ancora pubblicati; e i suoi personaggi continuano a vivere, scoprire e inventare nelle sue illustrazioni.

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