Di Elena Ciraudo

Basta un rapido sguardo alle illustrazioni di Tasha Tudor, per venire immediatamente catapultati in un mondo lontano dai frenetici tempi moderni, fatto di atmosfere delicate, che trasmettono pace e avvolgente serenità.

Per poter raccontare a pieno la sua visione artistica, non si può prescindere dal narrare il suo vissuto, che ha certamente costituito la più grande fonte di ispirazione delle sue opere.

Una vita fuori dal comune

Tasha Tudor, nata nel 1915 nel Massachusetts, condusse sin dai primi anni della sua infanzia un’esistenza slegata dalle regole sociali del tempo. I suoi genitori, infatti, divorziarono quando lei aveva solo nove anni: a seguito della separazione, Tasha si trasferì nel Connecticut, a casa di amici di famiglia, in un ambiente molto creativo che le permise di crescere in un clima del tutto anticonvenzionale, che in seguito lei stessa definì “la cosa migliore che mi sia mai capitata”.

Sin da bambina, Tasha sviluppò uno spiccato interesse per la vita rurale e le attività domestiche, che ben presto divennero parte fondante del suo personalissimo stile di vita.

Dopo la fine del secondo matrimonio, nel 1971, Tasha si trasferì nel Vermont, in un delizioso cottage immerso nella natura, dove si stabilì fino alla fine dei suoi giorni. Le fecero compagnia numerosi animali da fattoria e i suoi adorati cani di razza corgi.

Tasha Tudor è morta il 18 giugno 2008 a Marlboro.

Immagine di Tasha Tudor

Scene della vita di Tasha Tudor (Credit: Richard Brown)

Immagine di Tasha Tudor

“Scene della vita di Tasha Tudor (Credit: Richard Brown)”

Osservando le più recenti fotografie dell’artista, viene subito da ricondurle a fotogrammi di un film ambientato in un’altra epoca, eppure, incredibilmente, sono state scattate solo un ventennio fa. Tasha ha infatti scelto di vivere completamente slegata dalla modernità, applicando questa filosofia in ogni azione quotidiana della sua vita.

E così, mentre là fuori il mondo veniva invaso dai cellulari e si facevano largo i social media, lei trascorreva le sue giornate non solo scrivendo e dipingendo, ma anche cucendo i suoi stessi abiti, ricamando, realizzando bambole e coperte, preparando marmellate, creando candele che utilizzava per l’illuminazione della casa, occupandosi del suo incantevole giardino e degli animali da fattoria. Non in ultimo, amava intrattenere familiari e ospiti con memorabili Tea Parties e con spettacoli di marionette.

La produzione artistica come scrittrice e illustratrice

Le sue opere sono intrise di quell’atmosfera gentile che contraddistinse tutta la sua vita: le sue illustrazioni raccontano di focolai accesi, dei profumi della cucina, delle danze attorno all’albero di Natale, di passeggiate nella neve e di animali che popolano giardini incantati.

Dopo aver pubblicato nel 1938 il suo primo racconto per bambini, Pumpkin Moonshine, Tasha illustrò circa un centinaio di libri per l’infanzia. Si dedicò anche alla rappresentazione di testi di altri autori tra cui, per citarne alcuni tra i più popolari, Piccole donne, Il giardino segreto, La piccola principessa.

Uno dei libri che la resero più celebre è Corgiville Fair, che vede come protagonisti i suoi amati cani di razza corgi rappresentati in chiave antropomorfa.

Tutt’oggi si possono trovare molte delle sue illustrazioni su cartoline e biglietti augurali dedicate alle varie festività.

Immagine di copertina del libro di Tasha Tudor

Copertina di Pumpkin Moonshine

Immagine di copertina del libro di Tasha Tudor

Copertina di Corgiville Fair

L’elogio della semplicità come stile di vita: un messaggio artistico che invita a riflettere

Si dice che la grandezza di un artista risieda nella sua capacità di raccontare la propria visione in modo autentico e incondizionato. Tasha Tudor è senza dubbio riuscita a trasmettere, con incredibile umiltà, un messaggio che potremmo persino definire sovversivo.

La sua straordinaria esistenza è un inno alla bellezza della semplicità e al calore dei gesti ormai perduti. Un vero e proprio manifesto, che ci invita a riflettere e a resistere all’inesorabile avanzata di un mondo effimero dove non c’è posto per la lentezza e per la gioia regalata dalle piccole cose.

Nell’epoca della tecnologia che sostituisce ogni azione manuale, che ci vuole perennemente indaffarati in attività che ci distraggono dal nostro spirito, Tasha Tudor verrà sicuramente ricordata come la più gentile delle rivoluzionarie, ed il mio auspicio è che raccontare la sua storia possa invogliarci ad essere tutti un po’ più Tasha Tudor.

Immagine di copertina del libro di Tasha Tudor e Richard Brown

“The Private World of Tasha Tudor”, un libro di Tasha Tudor e Richard Brown

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