Di Diana Cicognini

Originario della Puglia è a Milano ormai da vent’anni. La sua storia segue un canovaccio classico, come i personaggi Disney che disegna dal 2007, che può essere una traccia per chiunque voglia intraprendere la carriera di illustratore o fumettista: una passione per il disegno che lo divora fin dall’infanzia, la scoperta dei manga e quindi di un linguaggio dei fumetti “più adulto“, l’ammirazione per i grandi autori del fumetto italiano e infine la consapevolezza che questa potrebbe essere proprio la sua strada “perché di disegno per fumetti si può campare“.

In più, rispetto ai tanti aspiranti illustratori e fumettisti, Gianfranco ha tre asset dalla sua parte: la determinazione, che non è scontata; la creatività, che potrà mettere alla prova anche come disegnatore della Walt Disney (a questo proposito sfateremo più avanti alcune credenze); il talento, qui non si scappa o c’è o non c’è.

Questa è la sua storia… ma potrebbe anche essere la tua!

Immagine di Gianfranco Florio

Gianfranco Florio, Fumettista e illustratore

STORIA DI UN FUMETTISTA “NON” QUALUNQUE

Scena 1 – L’inizio di tutto: la passione per il disegno.

Gianfranco Florio ha avuto la passione per il disegno sin da quando era un bambino e fantasticava nel suo mondo. A scuola seguiva poco le lezioni, perché era sempre intento a disegnare. Leggeva fumetti di ogni genere da Lupo Alberto a Tiramolla e Topolino, più che altro quello che capitava o gli regalavano. La svolta nella sua storia arriva nella prima adolescenza quando scopre i Manga. Il fumetto e il disegno acquistano un significato diverso, non sono più solo un viaggio nella sua fantasia, ma possono diventare un mestiere. Inizia così l’ammirazione per i grandi autori dai creatori dell’Anime di Dragon Ball agli autori del fumetto italiano come Corto Maltese a Dylan Dog. I passi successivi seguono un percorso piuttosto lineare: il liceo artistico per imparare le basi del disegno, dell’anatomia, della pittura, della scultura che gli sarebbero servite infuturo; la scuola privata di fumetto Lupiae Comix (oggi Gruppo Grafite) a Lecce per impararne il linguaggio.

“Frequentare la scuola di fumetto mi ha permesso discoprire che la mia vera vocazione era un’altra, non i Manga ma le forme tonde del disegno dei cartoon.” Gianfranco Florio

Scena 2 – Come si diventa un professionista.

L’autoformazione, studiare le riviste di settore per carpire i segreti del fumetto, e la partecipazione a concorsi di fumetto, per mettersi alla prova, sono stati fondamentali quanto il percorso di studi. Il primo anno in cui prova a passare la selezione per entrare all’Accademia Disney fallisce. L’anno successivo, l’incontro con l’autore Emilio Urbano, docente alla scuola del fumetto, è stato rivelatorio e ha portato il nostro protagonista a raggiungere il suo obiettivo. Era il 2005 quando Gianfranco Florio entra in Accademia Disney e le probabilità di coronare il suo sogno e di diventare un professionista crescono esponenzialmente. L’incontro con un mentore, che sappia guidarti nel tuo percorso, è sicuramente una fortuna, ma oggi attraverso internet, i social e le fiere di settore la fortuna si può aiutare.

“Emilio Urbano, che lavorava per la Disney, mi ha dato dei suggerimenti sul mio lavoro e su cosa era giusto mandare per essere presi all’Accademia Disney. La selezione è stata molto dura. Siamo stati scelti in dodici, tra centinaia di ragazzi arrivati da tutta Italia, ma ci tengo a sottolineare che chiunque poteva mandare il proprio portfolio, non bisognava necessariamente provenire da una scuola del fumetto. Tutti potevano partecipare anche un semplice appassionato o il ragazzino di sette anni che legge il Topolino. Adesso però le cose stanno diversamente. Chi vuole fare il fumettista Disney, non deve per forza fare l’Accademia. L’Accademia, infatti, viene aperta solo quando la Disney ha bisogno di incrementare il numero dei suoi artisti a cui paga l’intero corso. È necessario avere un portfolio solido, il che significa dedicare tanto tempo alla sua preparazione, e questo vale anche per un illustratore. Presentarlo, poi, durante una fiera dell’illustrazione o del fumetto di persona, oppure successivamente via e-mail, alla casa editrice con cui si vorrebbe lavorare. Consiglio però di essere attenti, è tanto facile contattare le case editrici quanto farsi etichettare come un illustratore o un fumettista non ancora pronto. Riguardo al portfolio, l’ideale sarebbe portare una ventina di lavori, sia per il fumetto che per l’illustrazione, che siano però impeccabili e mostrino un autore versatile. Possono bastare anche quattro o cinque tavole, purché ci sia un po’ di tutto.” Gianfranco Florio

"Theme Park terror, Febbraio 2023, rivista Olandese, sceneggiatura di Monica Manzoni disegni Gianfranco Florio"

"Theme Park terror, Febbraio 2023, rivista Olandese, sceneggiatura di Monica Manzoni disegni Gianfranco Florio"

"Montezuma, Novembre 2021, Ducktales 6 Panini comics, Gianfranco Florio"

"Montezuma, Novembre 2021, Ducktales 6 Panini comics, Gianfranco Florio"

Scena 3 – I primi progetti

L’inizio della carriera è lento come per qualsiasi altro illustratore alla ricerca della prima storia da illustrare o di un editore che creda in lui. È così per tutti. La determinazione e l’umiltà di seguire i consigli e le correzioni di chi ha più esperienza portano Gianfranco al successo. Adesso usa la sua professionalità per supportare e consigliare a sua volta chi sta facendo i primi passi, come accadde a lui.

“Ho iniziato a lavorare per le prime testate Disney. L’esordio è stato con una storia per il mensile di Cip e Ciop, indescrivibile l’orgoglio di vedere finalmente la propria firma in una storia pubblicata. I primi anni i disegnatori sono seguiti molto da vicino dagli Art Director della Disney Italia. Avevo bisogno molto spesso di correzioni e supervisione, ci mettevo tantissimo per fare qualche pagina. All’inizio si fa una fatica immane per fare delle cose che poi diventano molto semplici. I progetti a cui collaboravo sono via via cresciuti e così la mia manualità e la tecnica. L’esperienza mi ha aiutato a fare tavole sempre più complesse e più difficili. Oggi sono in grado di seguire tutte le fasi del disegno fino al definitivo autonomamente.

Il definitivo è una matita più pulita, più dettagliata, che poi va inchiostrata con delle pennellate modulate, fino alla colorazione e al lettering che è seguito dai grafici. Io ormai riesco a calcolare ad occhio anche lo spazio per i balloon, i fumetti appunto, perché il carattere e la dimensione sono sempre le stesse e se ci sono delle singolarità vengono indicate nella sceneggiatura. All’inizio, invece, andavo proprio a scrivere il testo preciso a matita per far sì che combaciasse tutto.

Ora seguo anche i progetti internazionali, in cui si dipinge tutta la tavola, lasciamo poi alle redazioni del paese in cui la storia viene pubblicata il compito di inserire il fumetto della dimensione giusta per quella lingua.” Gianfranco Florio

"Cippino ciclamino e il sale nella zucca, Novembre 2009, Cip e Ciop, Gianfranco Florio"

"Cippino ciclamino e il sale nella zucca, Novembre 2009, Cip e Ciop, Gianfranco Florio"

Scena 4 – Gli ultimi lavori

“Arrivando ai progetti più recenti, mi sono occupato della trasposizione a fumetti del film Elemental della Pixar. La regia in questo caso era più libera, perché è una storia che parla a tutti, non solo ai bambini, e quindi, mi sono divertito a creare personaggi che sbordavano dalle gabbie delle vignette o a inserire vignette senza contorni, insomma soluzioni grafiche un po’ più dinamiche.

È uscito da poco Moon Girl and Devil Dinosaur, una serie televisiva in onda su Disney plus. Si tratta di un progetto un po’ diverso, che ha reinterpretato in chiave Disney un fumetto Marvel. Noi ci siamo occupati di trasporre la serie in libri illustrati.

Sono al lavoro anche sulle storie della nuova serie di Spidey e i suoi fantastici amici e poi ci sono le nuove storie con i personaggi di Cars, che escono ogni mese sul mensile.

Mi è capitato di lavorare anche a quattro storie diverse contemporaneamente, ma non succede spesso. A volte, ma credo che ti direbbe la stessa cosa qualsiasi fumettista o illustratore, penso che sarebbe bello potersi dedicare completamente a un unico progetto, mettere tutte le energie e la concentrazione solo su quello per dare il massimo, ma la bravura di un artista sta anche nel riuscire a giostrarsi tra più progetti.” Gianfranco Florio

"Moon Girl and Devil Dinosaur, agosto 2023, Gianfranco Florio"

"Moon Girl and Devil Dinosaur, agosto 2023, Gianfranco Florio"

"BIG HERO 6, fumetto, ottobre 2022, Walt Disney Animation Studio, Gianfranco Florio"

"BIG HERO 6, fumetto, ottobre 2022, Walt Disney Animation Studio, Gianfranco Florio"

Scena 5 – Fuori dal mondo Disney

“Sono un freelance e quindi, anche se la maggior parte del lavoro arriva dalla Disney, ho la possibilità di spaziare. Ho realizzato copertine di libri e illustrazioni per giochi da tavola, ad esempio è uscito da poco il gioco di carte realizzato per Giochi Preziosi, ma sempre nel mio stile un po’ fumettoso.” Gianfranco Florio

"DIECI, gioco in scatola, Giochi Preziosi"

"DIECI, gioco in scatola, Giochi Preziosi"

Scena 6 – Essere un disegnatore Disney – Un sogno raggiungibile e tante false credenze da sfatare

Lavorare per un progetto Disney implica, ovviamente, che ci siano delle linee guida da seguire. Milioni di bambini e adulti nel mondo conoscono Topolino e Minni, Pippo, Pluto, Paperino, Nonna Papera, Paperone, Gastone e tutti gli altri personaggi iconici usciti dalla Walt Disney Company dall’inizio del secolo scorso. Hanno delle aspettative. Le storie raccontate nei fumetti o nei cartoons sono sempre nuove, ma per rappresentare personaggi storici ci sono tecniche (ad esempio la filosofia del disegno morbido e pulito), accorgimenti grafici e compositivi legati alla tradizione Disney, ma anche aspetti del carattere o comportamenti, che devono essere rispettati affinché siano sempre riconoscibili. Questo NON significa che la curva della creatività dei disegnatori Disney abbia lo stesso andamento di un encefalogramma piatto. Tutt’altro. La rappresentazione dei personaggi storici è opera della mano di un autore che ha un suo stile riconoscibile. Uno sguardo attento riesce a coglierne le differenze, anche se tutti rispettano le stesse regole.

Ci sono anche esigenze narrative. Il linguaggio usato nei fumetti Disney, come in qualsiasi altro fumetto o illustrazione, cambia a seconda del pubblico di riferimento. Il mensile Cip e Ciop è pensato per un pubblico prescolare, cioè dedicato a bambini molto piccoli. Le inquadrature devono essere molto grandi, i personaggi dominano le scene e sono sempre sorridenti e felici. I fumetti tratti dai film Pixar hanno, invece, un’impostazione del tutto diversa. La regia e le inquadrature devono essere dinamiche e il personaggio può anche uscire dallo schema dello storyboard.

L’editor infine, figura molto importante, ha il compito di mediare tra lo sceneggiatore e il disegnatore, che ha la possibilità di fare delle proposte.

“L’esperienza e il lavoro in team con la redazione e gli Art Director Disney mi hanno permesso di seguire, sempre più autonomamente e con semplicità, gli accorgimenti che rendono uniche e riconoscibili le storie Disney. Molti colleghi fumettisti e illustratori, all’inizio, erano convinti che avessi rinunciato alla mia creatività. Bisogna sfatare questo luogo comune, non siamo degli amanuensi che riproducono immagini antiche e immutabili per preservarle.

Ognuno di noi ha il suo stile e la nostra creatività si esprime al 100% sugli sfondi della storia e i personaggi secondari, che spesso e volentieri creiamo da zero sulla traccia della sceneggiatura. Ovviamente tutto deve essere riconducibile al mondo Disney, ma siamo liberi di creare cose nuove.

Per esempio, noi fumettisti ci divertiamo ad inserire nelle nostre storie delle Easter Eggs, come già accade nel cinema e prima ancora nella storia dell’Arte. Personaggi famosi, amici, parenti o gli stessi colleghi prendono le sembianze di un cattivo o di un altro personaggio secondario. Può trattarsi anche di oggetti. Nel cartone della Disney Hercules la pelliccia che l’eroe indossa in una scena ha le sembianze del cattivo del re Leone, Scar.

Anch’io sono diventato una Easter Egg. Una volta, mentre giocavo a basket con un collega fumettista, mi sono fatto male al piede; dopo diverso tempo ha inserito questo episodio in una storia a cui stava lavorando. Mi ha disegnato nei panni di un personaggio che giocava a basket nello spogliatoio e poi col piede dolorante sul campo da gioco.

In alcuni lavori è capitato anche di proporre all’editor dei cambiamenti sulla sceneggiatura. Si tratta di solito di bozzetti in questi casi e, se si legano con il flusso della storia, possono poi diventare delle tavole definitive. È un lavoro di squadra.

In definitiva, in Disney ho avuto la possibilità di seguire progetti diversi e di studiare le soluzioni più utili alle varie storie, per risolvere un aspetto tecnico o arricchire lo svolgimento di una storia o inventare qualcosa di nuovo.” Gianfranco Florio

"Personaggio secondario: Mr. Parker, presidente club dell'auto, 5 aprile 2021, Paperinik n. 52, Gianfranco Florio"

"Personaggio secondario: Mr. Parker, presidente club dell'auto, 5 aprile 2021, Paperinik n. 52, Gianfranco Florio"

“Easter egg: Roger Moore, Sean Connery e Daniel Craig in versione paperi, Paperino agente poco top e molto secret, Aprile 2017, sceneggiatura di Giorgio Salati e disegni Gianfranco Florio.”

“Easter egg: Roger Moore, Sean Connery e Daniel Craig in versione paperi, Paperino agente poco top e molto secret, Aprile 2017, sceneggiatura di Giorgio Salati e disegni Gianfranco Florio.”

"Easter egg: Gianfranco Florio nei panni di un giocatore di basket, Tip Tap e il basket virale, 2014, sceneggiatura di Giorgio Salati e disegni di Luca Usai"

"Easter egg: Gianfranco Florio nei panni di un giocatore di basket, Tip Tap e il basket virale, 2014, sceneggiatura di Giorgio Salati e disegni di Luca Usai"

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