Di Elena Ciraudo

Per un creativo, possedere uno spazio, anche piccolissimo, da dedicare alle proprie attività è una vera e propria benedizione. E non vi è alcun dubbio che, per allestirlo al meglio, si debba tenere conto di una serie di fattori decisamente pratici: la luce, l’organizzazione dei materiali, la disposizione funzionale dei mobili ecc. Vero, verissimo.

Tuttavia, tutto questo non sempre basta a “far funzionare” il nostro angolo: per costruire qualcosa che possiamo veramente sentire come nostro, è importante anche lasciarsi guidare da tutto quel bagaglio di suggestioni emotive che fanno parte di noi e che non sempre rispondono alle regole del mero buon senso. Ecco quindi 5 consigli per creare una buona connessione tra noi e quelle emozioni.

Immagine di una scena del film Le pagine della nostra vita

Una scena del film “Le pagine della nostra vita” (Regia di Nick Cassavetes), ovvero di come conquistare un'artista costruendole una casa con una grande stanza dove dipingere

1. Consideralo come qualcosa di necessario

Se stai leggendo questo articolo, sai per certo che ami dedicarti alle tue attività creative. Partiamo da qui: una passione è una cosa seria, e pertanto guai a considerarla un’opzione, nella nostra vita.

Così come i cibi forniscono il giusto nutrimento per il corpo, anche l’espressione artistica di noi stessi alimenta la nostra anima, ed è quindi fondamentale in egual modo. Pensaci: rinunceresti mai allo spazio per fornelli e frigorifero? Forse per un certo periodo potresti rimediare un angolo per il microonde e accontentarti di cibi riscaldati, ma alla lunga, il tuo corpo ti implorerebbe di rivedere le tue scelte. Ecco, allo stesso modo, dedicandoci al nostro angolo creativo, stiamo dando ascolto ai bisogni del nostro spirito.

2. Sogna con i piedi per terra

Il foglio bianco, si sa, può fare molta paura. E in fondo, allestire uno spazio non è poi così diverso dal disegnare. Succede quindi spesso che, per trovare la giusta ispirazione, si dedichi tempo ad ammirare studi di pittori, illustratori e creativi in generale, cercando immagini sul web (su Pinterest, ad esempio, se ne trovano a bizzeffe).

Ma ahimè, il risultato di questa ricerca non sempre sortisce gli effetti desiderati: se da un lato infatti cercare spunti può essere illuminante, talvolta invece può generare un senso di frustrazione che rende l’impresa ancor più inarrivabile: “Guarda quanto è grande quel tavolo! Come faccio a ordinare tutti gli oggetti in quel un perfetto ordine cromatico? Ma io non ho una parete con una grande finestra che si affaccia sulle cascate del Niagara!”

La verità è che gli spazi artistici dei nostri sogni il più delle volte sono decisamente al di la della portata di un comune mortale, ed è per questo che è bene partire in primis da una disamina il più onesta possibile di ciò che effettivamente abbiamo a disposizione.

Chiudiamo pertanto app e siti e concentriamoci sul potenziale che il nostro spazio può offrirci: una nicchia perfetta per ospitare libri, una finestra che lasci entrare i profumi del giardino, un angolo isolato che terrà lontane le distrazioni. E, un po come quando si disegna, lasciamo che sia la nostra introspettività a decidere cosa risponde meglio ai nostri desideri e bisogni.

Immagine della copertina del libro Studio, Spazi creativi d'artista

“Studio. Spazi creativi d'artista”. Un libro di Sally Coulthard (Logos Edizioni) dedicato agli studi di vari artisti.

3. Lascia che sia uno spazio in evoluzione

Nel tentativo di cristallizzare le nostre aspettative in un angolo che le rispecchi in toto, potremmo perdere di vista un concetto molto importante: l’ambiente dove creiamo è in evoluzione, proprio come lo siamo noi e il nostro percorso artistico.

Non accaniamoci, quindi, nel voler allestire uno spazio che possa soddisfare tutte le possibili esigenze che ci passano per la mente, ma concentriamoci piuttosto sui nostri bisogni del momento: stiamo attraversando una fase di affinità con una tecnica in particolare? Prediligiamo soluzioni che ci mettano nella condizione di dedicarci con facilità ad essa (lasciandoci però sempre una porticina aperta verso nuove sperimentazioni, mi raccomando!).

Lasciamo insomma che il nostro angolo creativo diventi terra fertile per il nostro percorso: sarà interessante osservare come il suo aspetto cambierà a braccetto con noi.

4. Crea una connessione tra il tuo progetto e il tuo spazio creativo.

Nello spazio dove liberiamo la nostra creatività, è importante sentirci completamente immersi nel luogo e nel tempo a cui vogliamo connetterci. Ogni volta che ci dedichiamo ad un progetto, in modo più o meno inconscio attingiamo a immagini, ricordi, suoni e atmosfere che ci guidano nel processo creativo. Stiamo lavorando ad un libro che parla di mare? Ecco che dal profondo di noi stessi emergeranno più o meno inconsciamente suggestioni di esperienze che abbiamo vissuto, direttamente o indirettamente: il suono delle onde, il profumo della salsedine, le forme delle conchiglie, il ricordo di un molo al tramonto ecc.

Prestando attenzione alla nostra voce interiore, il nostro angolo può diventare una sorta di vetrina di quelle references che spesso rimangono sospese nella nostra immaginazione: fotografie, cartoline, monili, ma anche vecchi dischi, oggetti profumati, tutto ciò che insomma può risultare stimolante per noi, comodamente a portata dei nostri sensi. Quando riusciamo a creare questa preziosa connessione, il nostro angolo creativo non si limita ad ospitare la nostra attività creativa, ma si trasforma in un vero e proprio set dove prendono vita le nostre ispirazioni interiori.

5. Non è utile ciò che è utile, ma è utile ciò che piace

Certamente, nel progettare il nostro angolo artistico, dobbiamo tenere in considerazione quali sono tutti quegli strumenti che sono utili o addirittura indispensabili per la nostra esperienza creativa: pennelli, carta, scotch, matite, temperini e chi più ne ha più né metta. Ma proviamo anche a non sottovalutare il potere di tutta quella gamma di oggetti che un artista considera utili per il loro puro valore “sentimentale”: ci fanno stare bene, ci donano gioia, ci illuminano.

Questi oggetti potrebbero non avere nessuna spendibilità pratica nel nostro processo creativo, eppure essere estremamente preziosi per creare lo stato emotivo adatto. Non è nemmeno lontanamente possibile provare a fare un elenco semplificativo, sono certa che ognuno di noi ne ha almeno uno, ed è assolutamente unico ed originale!

La lista dei consigli potrebbe certamente proseguire ad oltranza, ma se avete afferrato quella capacità di auto ascolto che fa da filo conduttore a questi primi 5, non sarà poi così difficile proseguire con il vostro personalissimo elenco.

La mia idea perfetta di studio artistico? Circondato dalla natura, con meno barriere possibili. Come quello di Katie Daisy che ce lo mostra mentre dipinge la scritta (azzeccatissima per questa lettura) “ The Universe is full of Magical Things”.

Immagine dello studio di Katie Daisy

Lo studio di Katie Daisy

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