Di Andrea Crupi

Fotografare a Venezia

Anche a Venezia, basta che alzi gli occhi e vedrai molti cartelli gialli, con le frecce che ti dicono: devi andare per di là, non confonderti, Alla ferrovia, Per San Marco, All’Accademia. Lasciali perdere, snobbali pure. Perché vuoi combattere contro il labirinto? Assecondalo, per una volta. Non preoccuparti, lascia che sia la strada a decidere da sola il tuo percorso, e non il percorso a farti scegliere le strade. Impara a vagare, a vagabondare. Disorientati. Bighellona. Tiziano Scarpa.

 

E così ho fatto, per un anno, al punto che il primo giorno di lavoro mi sono perso. Per fortuna ero clamorosamente in anticipo, così non è stato un problema.

Tutti i giorni, andando a lavoro, mettevo la macchina fotografica nella borsa e, partendo con debito anticipo, cercavo sempre vie alternative per arrivare a Piazza San Marco.

Dalla ferrovia era un bel viaggetto, ma era sempre una scoperta e a prescindere dal tempo, sempre un piacere. Non riesco a contare le volte che dopo una svolta a destra e una a sinistra mi ritrovavo in riva al Canal Grande senza poter proseguire.

Mi piaceva vagare senza meta e mi piace farlo ancora ogni volta che torno. La mancana di auto, i canali, l’acqua, gli odori, la differenza così forte rispetto a ogni altra città del mondo, fanno sì che qualunque angolo sia pronto a raccontarti qualcosa.

Ho camminato lungo le stesse calli, attraversato gli stessi ponti un’infinità di volte. Ogni volta mi sembrava diverso e meritevole di essere immortalato in uno scatto… il primo mese ho fotografato davvero tanto. Poi ho cominciato ad essere più attento, a concentrarmi di più, senza schiacciare il pulsante in modo compulsivo. Ho cominciato a capire cosa stavo facendo, cosa stavo cercando.

Immagine del workshop di fotografia a Venezia

Quando si fotografa è importante tanto il dove quanto il quando. In che giorno? A che ora? Con il sole? Con la pioggia? Con la nebbia? Con la neve (magari…)?

Personalmente preferisco una Venezia malinconica, un pò uggiosa, con la pioggia e soprattutto con la nebbia. Al mattino presto o durante la notte, quando non c’è quasi nessuno. Così trovi la composizione che ti piace, il punto giusto e aspetti che passi qualcuno per dare dimensione a tutto quello che hai già inquadrato.

Immagine del workshop di fotografia a Venezia

Altre volte mi è capitato di fotografarla nelle ore di punta, quando le persone diventano un unico organismo vivente che si muove e fluisce lungo le calli, quasi a voler imitare il movimento dell’acqua nei canali.

Per ora sembra tutto facile, ma è adesso che arriva la parte difficile! Venezia è “beltà lusingatrice e ambigua – racconto di fate e insieme trappola per i forestieri“, scrive Thomas Mann… tutto è già stato più o meno fotografato.

Immagine del workshop di fotografia a Venezia

Quindi come scattare?

Se siete a Venezia per la prima volta e magari solo per qualche giorno la cosa migliore è optare per un reportage fotografico che catturi i luoghi più iconici della città.

A prescindere del genere fotografico che preferite (paesaggio, street, ritratto o autoritratto), fate sempre attenzione alla composizione. Scegliete inquadrature classiche e semplici che facciano risaltare al meglio il vostro soggetto e lascino gli sfondi ben riconoscibili.

State attenti al mosso, ai passanti, alla luce, al fatto che sullo sfondo non vi siano elementi di disturbo.

Studiate il viaggio, fate scouting usando programmi come: Locationscout, Photo Ephemeris e Google Earth.

Generalmente vi consiglio dei grandangoli fino a tele medi (24 – 70 mm), ma se vi piace anche dei grandogoli più spinti (14 mm) che vi possono aiutare a catturare l’archiettura in spazi stretti come le calli.

Cercate di non soffermarvi su dettagli di monumenti ed edifici, che necessitano condizioni adatte e di solito non raccontano molto. Piuttosto leggetevi qualche bel libro che ne parli.

Discorso diverso se si pensa di tornare più volte, magari con una cadenza regolare e con un progetto in testa. In quel caso penso sappiate già cosa fare.

Immagine del workshop di fotografia a Venezia

QUANDO

 

L’estate non mi piace molto, il caldo affatica, la luce di solito è troppo dura e verticale e l’intasamento turistico è ai massimi livelli. È vero che Venezia ha tanti angoli meravigliosi poco battuti anche nei periodi più affollati, ma limiterebbe parecchio la scelta dei luoghi dove scattare.

Io amo Venezia in autunno e in inverno. Il fresco, la variabilità meteorlogica e una relativa calma, rendono ogni uscita una meravigliosa sorpresa.

Come orari preferisco la mattina presto e la notte, sia per la luce che per la quasi assenza di turisti, però dipende dal progetto che avete in mente… a volte può essere interessante anche la confusione.

Immagine del workshop di fotografia a Venezia

DOVE

Sul dove c’è l’imbarazzo della scelta. Tutto sta nel decidere se riproporre luoghi che sono stati immortalati da tutti, anche da grandi fotografi, accettando il paragone, oppure cercare angoli nascosti e meno conosciuti. Personalmente mi piacciono molto Dorsoduro, Castello e Cannareggio, forse perché sono i meno affollati e meno turistici.

Immagine del workshop di fotografia a Venezia

COSA

Qualunque foto decidiate di fare, Venezia deve essere riconoscibile. Sembra banale ma non lo è!

Anche se sto fotografando un muro scrostato, si dovrà capire che è proprio di Venezia, altrimenti è semplicemente un vecchio muro in un qualunque dove. Per far questo potremmo aiutarci con un manifesto, una scritta, un pezzo di canale, un palo, insomma qualunque elemento che identifichi immediatamente il luogo.

Se stete facendo un ritratto fate in modo che la profondità di campo sia sufficiente a rendere lo sfondo ben riconoscibile.

Immagine di Venezia con l'acqua alta

Venezia non è un soggetto facile se non avete in mente cosa volete raccontare, perché spesso si finisce con lo scattare le solite immagini da cartolina (che vanno bene, ma sono poco originali). Cercate di capire cosa volete portare a casa prima di partire, prima di cominciare a fotografare. Dopo di che concentratevi e non lasciatevi distrarre da tutti gli stimoli visivi, e non solo, che sicuramente vi bombarderanno. Cercate di restare coerenti con il progetto che avete in mente e tutto filerà liscio.
Immagine di Venezia con l'acqua alta

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